Migliaia di anni fa, il curry ha contribuito a connettere culture antiche
Gli scienziati sospettavano da tempo che esistesse un’antica rotta commerciale marittima che si estendeva dall’Egitto alla Cina, con rotte che si estendevano lungo la costa orientale dell’Africa e nelle isole dell’odierna Indonesia. Questa teoria si basava su frammenti di informazioni provenienti da testi antichi e fino ad ora era ancora considerata alquanto speculativa. L'esistenza della via commerciale marittima è stata finalmente confermata grazie a uno dei piatti più deliziosi che sia mai esistito: il curry.
Nel Vietnam meridionale, all'inizio del delta del Mekong, si trova un importante sito archeologico chiamato Óc Eo. Duemila anni fa, Óc Eo era un'importante città portuale. È stato al centro della ricerca archeologica sin dagli anni '40 e, secondo un rapporto pubblicato su Science Advances, i ricercatori hanno scoperto lì diversi strumenti di pietra, tra cui mortai e pestelli. Di particolare importanza è stata la scoperta di una serie di lastre di arenaria con piedi scolpiti simili a quelli utilizzati ancora oggi per macinare le spezie nella pasta di curry.
Gli scienziati hanno analizzato la superficie delle lastre e scoperto oltre 700 diversi grani di amido, minuscole strutture vegetali capaci di conservarsi per lunghi periodi di tempo. Con l'aiuto di questi granelli di amido, sono stati in grado di identificare otto diverse spezie, alcune delle quali avrebbero viaggiato per migliaia di chilometri per arrivarci.
Studiando la forma dei grani di amido, i ricercatori sono stati in grado di identificare le piante specifiche da cui provengono. I grani di amido presentavano deformazioni caratteristiche della macinazione, dando credito alla teoria che le lastre di macinazione fossero utilizzate per la preparazione del cibo. Oltre a tracce di riso e latte di cocco, le otto spezie scoperte sulla lastra di macinazione includevano curcuma, zenzero, radice di zenzero, zenzero sabbia, galanga, chiodi di garofano, noce moscata e cannella.
La galanga e il latte di cocco sono due varianti distintive del sud-est asiatico del piatto indiano di 4.000 anni, ma la ricetta del curry non è cambiata molto, anche migliaia di anni dopo. "Ciò dimostra che una buona ricetta resisterà alla prova del tempo!" hanno detto due dei ricercatori, Weiwei Wang e Hsiao-chun Hung (tramite la Conversazione).
Anche se forse non lo sapremo mai con certezza, ci sono buone probabilità che le persone che hanno preparato il curry sulle piastre macinanti fossero migranti indiani che vivevano nella città portuale. La gente del posto alla fine avrebbe introdotto il piatto nel loro repertorio culinario, ma probabilmente furono i migranti a introdurli a questo piatto.
Questa scoperta è la prima prova fisica dell’esistenza di una rotta commerciale marittima globale lungo la costa meridionale dell’Asia. Gli scienziati erano abbastanza certi che il percorso esistesse grazie agli scritti antichi, ma in precedenza mancavano prove fisiche concrete. Inizialmente i ricercatori non avevano intenzione di dimostrare l'esistenza della rotta commerciale, ma i loro risultati parlano da soli.
L’articolo, inizialmente pubblicato sulla rivista Science Advances nel luglio 2023, ipotizzava anche che gli strumenti per la macinazione della pietra fossero importati da una cultura esterna e le spezie, ma la comunità scientifica rimane scettica riguardo a tale affermazione. Secondo la documentazione archeologica, gli strumenti esistevano in India già da tempo prima della loro comparsa nel sud-est asiatico, ma ciò non significa necessariamente che siano stati trasportati lì. Non è ancora noto se i vietnamiti abbiano creato le loro piastre per macinare per preparare la pasta di curry o se siano stati introdotti loro dagli indiani in migrazione.
Le spezie sarebbero state un’aggiunta redditizia alla rotta commerciale marittima, proprio come lo erano per la Via della Seta terrestre, attiva nello stesso periodo. Ciò ha contribuito a rendere il percorso economicamente fattibile. In un modo non da poco, il curry ha contribuito a riunire queste comunità lontane, consentendo non solo il libero scambio di beni ma anche di idee e lingua.